Ho camminato per la città in cerca di storie. Da raccontare.
Spesso, dove finiva il marciapiede iniziava una vita. Da scoprire.
La gente mi passava vicina, di fretta. Come tutta la città.
Troppo veloce. Troppo assente per essere catturata con lo sguardo.
Impossibile fissarla nella memoria.
Un’immagine statica, come catena.
La voglia di fermare una grande metropoli, che fugge via. Senza mai voltarsi.
Un’ immagine da guardare per congelare tutto. Magari solo per un istante.
Per vedere chi ci passa accanto.
Per conoscere i nuovi volti che vivono con noi.
Per poter osservare con occhi diversi e capire.
Capire.
Capire che il tempo non è quello scandito dalle lancette dell’orologio.
Capire.
Capire che Milano, come il resto del mondo è cambiata.
Capire. E guardare lontano.